Il Regno Unito aggiorna il quadro sulla difesa e chiarisce la nozione di guerra ibrida nel nuovo Piano strategico per la prontezza al combattimento

Il Regno Unito aggiorna la visione strategica della difesa spinto dalla nuova epoca di minacce globali. È stato appena pubblicato, il 2 giugno, la Strategic Defence Review (Strategic Defence UK) che si propone di ridisegnare il ruolo del Regno Unito in un quadro profondamente cambiato rispetto al piano del 2023. Il Regno Unito – si legge nel documento – è già sottoposto ad attacchi se si considera che, nel 2024, fino a settembre, vi sono stati 84 attacchi cibernetici. Nelle 62 raccomandazioni contenute nel documento si sottolinea la necessità di un aumento della spesa militare, per arrivare al 2,5% del prodotto interno lordo entro il 2028 rispetto all’attuale 2,2%, incremento giustificato dall’aumento delle minacce cinetiche e cibernetiche. Si punta al rafforzamento del programma nucleare con una partnership con Usa e Australia (AUKUS) e si evidenzia l’avvio del nuovo programma per l’utilizzo dei nuovi sottomarini nucleari. Il quadro descritto punta a una difesa globale, con il Regno Unito impegnato su terra, mare, aria e cyberspazio, e con un rafforzamento dell’intelligence e delle infrastrutture. Inoltre, nella nuova era della difesa in cui quest’ultima diventa anche uno strumento di crescita economica, il Governo si propone di adottare misure diverse per  gli  appalti nel campo della difesa, per consentire l’assegnazione in tempi rapidi e garantire alla difesa di seguire il passo dei cambiamenti tecnologici. Resta fermo l’impegno nelle missioni di peacekeeping e il primato della NATO, nonché l’affermazione della sicurezza attraverso la resilienza, con il raggiungimento degli obiettivi di prontezza al combattimento attraverso la costituzione di una forza integrata. Grande importanza è rivolta alle cosiddette azioni sotto-soglia che non raggiungono la “legal threshold of war”, ossia le attività di spionaggio, sabotaggio, ingerenze elettorali, disinformazione, furti di proprietà intellettuale che – si chiarisce – rientrano di frequente in una zona grigia tra pace e guerra. Chiarimenti sulla nozione di guerra ibrida che è spesso usata in modo improprio: nel documento si precisa che essa deve essere intesa in modo specifico in modo da riferirsi alle attività sotto-soglia che, nel contesto di una guerra cinetica, perseguono un fine specifico per uno Stato.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *