Concorso esterno in associazione mafiosa: la CEDU comunica al Governo il caso Contrada

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha comunicato al Governo italiano, il 7 novembre 2013, il ricorso presentato da Bruno Contrada contro l’Italia (CONTRADA c. ITALIE). Secondo il ricorrente vi sarebbe stata una violazione dell’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo perché, a suo avviso, nei suoi confronti, non poteva essere applicata la norma e la sanzione relativa al reato di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto questa fattispecie è stata introdotta a seguito di un’evoluzione giurisprudenziale posteriore all’epoca dei fatti a lui addebitati. La circostanza che non fosse delineata come precisa fattispecie giuridica, con l’individuazione di una sanzione costituisce, per il ricorrente, una violazione del principio nulla poena sine lege. Adesso tocca al Governo fornire alcuni chiarimenti. Dopo l’esame di ricevibilità, la Corte potrebbe pronunciarsi sul merito del ricorso.

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