Ambiente marino: l’Italia ratifica il Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo

Con legge n. 162 del 22 ottobre 2025, l’Italia ha ratificato e dato esecuzione (Protocollo mediterraneo) al Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, fatto a Madrid il 21 gennaio 2008 (Protocollo). Approvato nell’ambito della Convenzione per la protezione dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo, sottoscritta nel 1976 a Barcellona e modificata nel 1995, il Protocollo punta a rafforzare la prevenzione dell’inquinamento del mare, consentendo un uso ecologicamente sostenibile delle sue risorse. L’ambito di applicazione è limitato dal punto di vista geografico al mare Mediterraneo (definito in base all’articolo 1 della Convenzione di Barcellona) e si prefigge di garantire l’applicazione dei principi generali di gestione nell’ottica della sostenibilità. In primo piano anche le risposte ai disastri naturali: gli Stati sono tenuti a utilizzare i mezzi di rilevamento, allarme e comunicazione garantendo un contrasto tempestivo degli effetti.

Per quanto riguarda gli elementi della gestione integrata delle zone costiere, gli Stati parte hanno l’obbligo di usare in modo sostenibile le zone, proteggere gli ecosistemi e i paesaggi costieri e il patrimonio culturale, anche subacqueo. La nozione di “Gestione Integrata delle Zone Costiere” è precisata nel Protocollo ed è intesa come una strategia di coordinamento di preesistenti normative e politiche a livello internazionale ed europeo. In tali zone, sono incluse le zone umide, gli estuari, i boschi e le foreste costiere, le dune, le isole. La parte IV è rivolta a individuare i rischi che interessano le zone costiere e le risposte da fornire con specifico riferimento ai disastri naturali e la parte V è dedicata alla cooperazione internazionale e alla designazione istituzionale dei punti di contatto nazionali che, per l’Italia, è il Ministro dell’ambiente.

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