Approvati i regolamenti sui servizi e sui mercati digitali. Chiarimenti su giurisdizione, legge applicabile e soluzione delle controversie.

Via libera dal Parlamento europeo ai regolamenti che contengono la legge sui servizi digitali (DSA, Legge sui servizi digitali) e la legge sui mercati digitali (DMA, Legge sui mercati digitali), basati sul principio che ciò che è illegale offline deve esserlo anche online. Tra i nuovi obblighi, quello di contrastare i contenuti illegali sul web, inclusa la disinformazione, con precisi doveri delle piattaforme nel rispetto dei diritti fondamentali. Il regolamento sui servizi digitali fissa divieti nuovi anche a tutela dei minori con un’assoluta proibizione dei dark patterns per evitare che le interfacce di questo genere danneggino i consumatori e altri utenti. Il regolamento interviene chiarendo che le nuove regole non devono pregiudicare “le norme dell’Unione in materia di diritto privato internazionale, in particolare le norme relative alla competenza giurisdizionale nonché al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (regolamento n. 1215/2012) e le norme sulla legislazione applicabile alle obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali”. Nel fissare l’ambito di applicazione del regolamento è chiarito che esso va applicato ai prestatori di servizi intermediari indipendentemente dal loro luogo di stabilimento o dalla loro ubicazione, in tutti i casi in cui offrano servizi nell’Unione. Sul punto, è affermato che “un collegamento sostanziale dovrebbe essere presunto anche quando le attività di un prestatore di servizi sono dirette verso uno o più Stati membri come previsto all’articolo 17, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (UE) n. 1215/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio”. Inserita anche una norma sulla risoluzione extragiudiziale delle controversie, con la previsione, fissata dall’art. 18, di permettere ai destinatari del servizio di scegliere “qualunque organismo di risoluzione extragiudiziale delle controversie certificato in conformità al paragrafo 2 del presente articolo ai fini della risoluzione delle controversie inerenti a tali decisioni, compresi i reclami che non è stato possibile risolvere mediante il sistema interno di gestione dei reclami di cui a tale articolo”.

Per quanto il regolamento sui mercati digitali, l’Unione punta a porre un freno alle grandi piattaforme online, con un divieto del sistema di auto-agevolazione e con il riconoscimento del diritto alla disinstallazione da parte degli utenti di software individuati dai gatekeepers. Il Parlamento è intervenuto anche sul piano delle sanzioni: un ruolo centrale sarà svolto dalla Commissione che applicherà ammende in base al fatturato.

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