Il Kenya non coopera con la Corte penale internazionale

Una vittoria del Presidente del Sudan Omar al-Bashir. Uno schiaffo alla Corte penale internazionale. Una sfida alla comunità internazionale. Sono le conseguenze del comportamento del Kenya, che pure ha ratificato lo Statuto della Corte con sede all’Aja, che ha ignorato il mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti di al-Bashir, accusato di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità, accogliendo per qualche giorno il Presidente del Sudan. Poche le reazioni sul piano politico. E pochi gli strumenti in mano alla Corte che ha inviato  al Consiglio di sicurezza una nota contenuta in una decisione del 27 agosto (http://www.icc-cpi.int/iccdocs/doc/doc930979.pdf) sulla violazione, da parte del Kenya, dell’obbligo di cooperazione con la Corte al quale sono tenuti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto in base all’articolo 87 e, nel caso di al Bashir, in base alla risoluzione 1593 del Consiglio di sicurezza.

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