Nell’ottica dell’interesse superiore del minore, la Commissione europea ha presentato, il 30 giugno, una proposta di regolamento che va a modificare il n. 2201/2003 sulla competenza, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale (COM(2016)411, brussels2_regulation_en). Obiettivo prioritario, rispetto al precedente quadro normativo, colmare alcune lacune del regolamento e favorire procedure più rapide nell’ambito delle controversie transfrontaliere sulla responsabilità genitoriale. Il termine massimo di durata della procedura sarà di 18 settimane, così ripartito: massimo sei settimane per il trattamento della domanda da parte dell’autorità centrale, altre sei per il giudizio di primo grado e stesso termine per quello di appello. I tempi attuali, scrive la Commissione, sono di circa 24 mesi e, quindi, ci sarà un indubbio vantaggio per le parti coinvolte. Per i casi di sottrazione internazionale, gli Stati dovranno prevedere organi giurisdizionali ad hoc o, in ogni caso, un numero limitato di organi che si occupano di questi casi proprio al fine di favorire la trattazione di controversie particolarmente delicate per i minori da parte di organi specializzati. Diritto di ascolto del minore ampiamente garantito in tutti i procedimenti che lo riguardano, soprattutto nei casi di affidamento, di visita e di rientro del minore. Sul fronte dell’esecuzione delle decisioni, abolito l’exequatur, tempi contingenti in sei mesi per l’esecuzione. Secondo la Commissione questo porterà anche ad un taglio di costi e a un risparmio calcolato tra i 1.100 e i 4.ooo euro, senza considerare i risparmi per le spese di assistenza legale. Adesso la parola passa al Consiglio che si dovrà pronunciare all’unanimità secondo quanto previsto dall’articolo 81, par. 3 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Qui il documento di lavoro (10767)
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