La lotta alla corruzione internazionale è ferma

La lotta alla corruzione internazionale arranca e gli Stati non sono mobilitati in modo adeguato per combattere una piaga che è anche causa della mancata crescita economica in molti Paesi. Lo dice il Segretario generale dell’OCDE (l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) Gurria nel rapporto annuale del 20 aprile 2011 (http://www.oecd.org/dataoecd/7/15/47628703.pdf) sullo stato di attuazione della Convenzione del 21 novembre 1997 sulla lotta alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali, che l’Italia ha ratificato con legge 29 settembre 2000 n. 300 e con il Dlgs 8 giugno 2001 n. 231, con il quale è stato introdotto, nel nostro ordinamento, il principio della responsabilità delle persone giuridiche, poi esteso anche ad altri settori.

Nel rapporto si sottolinea che, nel 2010, solo in 5 Stati sui 38 Paesi che hanno ratificato la Convenzione, sono state imposte sanzioni a persone fisiche e giuridiche, malgrado ben 260 inchieste siano ancora aperte negli Stati membri. Dal 1999, 199 persone fisiche e 91 persone giuridiche sono state destinatarie di sanzioni conseguenza di condanne per corruzione transnazionale. Ma nella maggior parte degli Stati parti non sono mai state adottate sanzioni. Per quanto riguarda l’Italia sono state condannate 21 persone fisiche e 18 persone giuridiche. La visita annuale per l’Italia è fissata per dicembre 2011.

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