L’attribuzione di un nome ridicolo è contraria alla Convenzione sulla tutela dei diritti di fanciullo

La Corte di cassazione francese frena sull’attribuzione di nomi che appaiono ridicoli e sono, quindi, in contrasto con la Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo. La scelta di attribuire un nome al proprio figlio come “Titeuf” – ha precisato la Cassazione con la sentenza n. 188 del 15 febbraio 2012, I sezione civile (http://www.courdecassation.fr/jurisprudence_2/premiere_chambre_civile_568/188_15_22260.html) – che potrebbe produrre conseguenze negative sul minore poiché si tratta di un nome ridicolo può essere impedita dai giudici di merito che la ritengono contraria all’articolo 3 della Convenzione di New York. In base a tale norma, infatti, tutte le istituzioni, le autorità amministrative, i tribunali, gli organi legislativi, devono considerare come preminente l’interesse superiore del minore, adottando ogni misura necessaria per garantire un’adeguata protezione.

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