L’Australia deve rispettare le norme internazionali a tutela dei richiedenti asilo

La Corte suprema australiana impone al Governo il rispetto delle norme di diritto internazionale a tutela dei rifugiati. E lo fa con la sentenza depositata il 31 agosto con la quale blocca ogni forma di effetto all’intesa tra Australia e Malesia conclusa il 25 luglio 2011 con la quale i due governi avevano stabilito che le autorità australiane avrebbero potuto disporre la consegna dei richiedenti asilo approdati nel dicembre 2010 in Australia alla Malesia a cui sarebbe poi spettato il compito di accertare la sussistenza delle condizioni per l’attribuzione dell’asilo (M70/2011 v. Minister for Immigration and citizenship, http://www.austlii.edu.au/au/cases/cth/HCA/2011/32.html). Per la Corte spetta alle autorità australiane verificare se gli individui arrivati sul territorio via mare (boat people) hanno diritto allo status di rifugiati e spetta al Governo assicurare che fino al momento della decisione sia accordata adeguata protezione ai richiedenti. La consegna a un Paese che non è, tra l’altro, parte al Patto sui diritti civili e politici del 1966, è contraria al diritto internazionale. A ciò si aggiunga che non è ammissibile la consegna di minori o l’allontanamento di altri individui senza il loro consenso e senza che prima le autorità nazionali dello Stato in cui sono arrivati i richiedenti asilo accerti le condizioni per la concessione dello status, assicurando un’adeguata protezione fino alla determinazione.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *