Lavoratori socialmente utili con meno tutele

I lavoratori socialmente utili non possono beneficiare delle garanzie incluse nell’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato se, in base al diritto interno, il loro contratto non è qualificabile come contratto di lavoro. Se, però, al di là del dato formale, le prestazioni fornite nell’ambito del progetto dai lavoratori socialmente utili hanno caratteristiche uguali a quelle di una prestazione di lavoro subordinato l’accordo va applicato. A patto che il legislatore nazionale non si sia avvalso del potere di escludere taluni rapporti dal campo di applicazione dell’accordo. Lo ha deciso la  Corte Ue nella sentenza del 15 marzo (causa C-157/11, http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=120462&pageIndex=0&doclang=IT&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=80578) che rimette, però, la valutazione ai giudici interni. E’ stato il Tribunale di Napoli a rivolgersi alla Corte di giustizia per capire se il rapporto tra i lavoratori socialmente utili e un’amministrazione pubblica possa essere qualificato come contratto di lavoro. Così sosteneva un lavoratore che aveva chiesto un’indennità pari alla retribuzione dei dipendenti del Comune di Afragola. Centrale è la delimitazione del campo di applicazione dell’accordo quadro che fissa il divieto di trattare i lavoratori a tempo determinato in modo meno favorevole rispetto a quelli a tempo indeterminato a meno che non vi siano ragioni oggettive. La definizione dei contratti è però rimessa al legislatore nazionale. Nel caso arrivato a Lussemburgo, “a prima vista” – osserva la Corte – i lavoratori socialmente utili non hanno un rapporto di lavoro, ma è necessario un accertamento effettivo da parte dei giudici nazionali perché la sola qualificazione formale non è sufficiente a escludere che si tratti di un rapporto di lavoro. Detto questo, però, la Corte ricorda che gli Stati hanno la facoltà di escludere dalle garanzie dell’accordo quadro i rapporti di formazione professionale e i contratti inseriti nel quadro di un programma specifico che utilizza contributi pubblici (come avviene per i lavoratori socialmente utili).

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