Limiti di età per l’accesso ai concorsi di polizia compatibili con il diritto Ue

Limiti di età nei concorsi per l’accesso alle attività operative della polizia compatibili, in alcune circostanze, con il diritto Ue. Per la Corte di giustizia dell’Unione europea, che si è pronunciata il 15 novembre (C-258/15, c-25815), la fissazione di un’età massima per accedere ai concorsi in settori che richiedono lo svolgimento di attività esecutive e non amministrative non è in contrasto con la direttiva 2000/78 che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (recepita in Italia con Dlgs n. 216/2003). Al centro della vicenda approdata a Lussemburgo, l’impugnazione dinanzi ai giudici nazionali di un bando di concorso per agenti di polizia della Comunità autonoma dei Paesi Baschi, che sbarrava l’accesso ai candidati con più di 35 anni. Un requisito considerato dal ricorrente contrario al divieto di discriminazione in base all’età. La Corte superiore di giustizia spagnola prima di decidere ha passato la parola agli eurogiudici chiamati a interpretare la direttiva, in un procedimento in cui sono intervenuti altri Stati inclusa l’Italia. E’ vero – scrive la Corte – che la direttiva mira a eliminare le discriminazioni sull’età per rendere effettivo in tutti gli Stati membri il principio della parità di trattamento, ma per alcune attività possono essere richieste caratteristiche essenziali per le funzioni che un candidato è poi chiamato a svolgere. L’attività operativa di un agente di polizia è strettamente legata a un’attitudine fisica, richiesta, nel bando al centro della controversia, per proteggere persone e beni, assicurare l’esercizio dei diritti e delle libertà individuali e garantire la sicurezza dei cittadini. Così, tenendo conto che i nuovi assunti sono chiamati a svolgere “i compiti più gravosi dal punto di vista fisico durante un periodo relativamente lungo della carriera”, l’obiettivo perseguito nell’imporre un limite di età è giudicato da Lussemburgo legittimo. Proprio la circostanza che i nuovi assunti sono destinati ai compiti più impegnativi sul piano fisico e che un’assunzione in età più avanzata potrebbe compromettere il risultato di destinare alcuni agenti per un periodo lungo ai compiti più significativi sul piano operativo fa dire alla Corte che la condizione dell’età persegue un fine compatibile con la direttiva. Via libera anche sotto il profilo della proporzionalità della misura. Per Lussemburgo, infatti, non è necessario ricorrere ad altri strumenti come prove fisiche impegnative ed eliminatorie.

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