Lotta al riciclaggio di denaro: nel mirino di Bruxelles anche i reati fiscali e l’intero settore dei giochi d’azzardo.

Operazioni sospette da combattere per garantire la lotta alla criminalità e l’evasione fiscale. Gli strumenti dell’Unione europea adottati sino ad oggi hanno condotto a buoni risultati ma è necessario un salto di qualità, soprattutto per rafforzare le misure sanzionatorie. Per perseguire quest’obiettivo, la Commissione europea ha presentato oggi una proposta di direttiva relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo (COM (2013)45/3, 130205_proposal-directive-money-laundering_en) che condurrà all’abrogazione della direttiva 2005/60 recepita in Italia con Dlgs n. 231/2007. Punto centrale è il rafforzamento degli obblighi di verifica della clientela con procedure semplificate idonee a lasciare meno spazi a possibili elusioni. Novità anche sul fronte dell’ambito di applicazione: nella proposta è infatti incluso l’intero settore del gioco d’azzardo e non solo, quindi le case da gioco, e i reati fiscali. Dal documento di lavoro (130205_impact-assessment_en) che ha guidato la Commissione nell’adozione della proposta risulta un’eccessiva diversificazione nell’applicazione di sanzioni amministrative con i Paesi Bassi che arrivano a prevedere multe fino a 4 milioni di euro  e l’Italia che si ferma a quota 50.000. Bruxelles punta a sanzioni fino a 5 milioni di euro e obbliga a controlli sulle operazioni che comportano pagamenti in contanti di importo pari o superiore a 7.500 euro contro gli attuali 15.000.

Per migliorare la tracciabilità, inoltre, la Commissione ha presentato anche una proposta  di regolamento riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi (COM(2013)44/2, 130205_proposal-regulation-information-transfer_en).

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