Patto sui diritti economici, sociali e culturali: l’Italia presenta il rapporto per l’esame periodico

L’Italia ha presentato la documentazione per sottoporsi all’esame periodico del Comitato Onu sui diritti economici, sociali e culturali che, nei prossimi mesi (entro il 2021), adotterà le osservazioni finali su Roma.  Si tratta del sesto rapporto (E/C.12/ITA 6, rapporto Italia), che segue quello del 2015. L’Italia ha posto l’accento sull’aumento del budget destinato a migliorare gli interventi in materia di parità di genere, sulle azioni dell’Ufficio Nazionale contro la discriminazione razziale (UNAR) per supportare le persone più fragili, sugli interventi a favore dei migranti, dei richiedenti asilo e dei minori stranieri non accompagnati. Sono stati, al 31 dicembre 2020, 42.798 i minori che hanno ricevuto assistenza legale dopo lo sbarco e 9.163 quelli accolti nelle strutture di prima accoglienza. Nel documento sono messi in rilievo gli interventi di assistenza sanitaria, educativa e di supporto alle persone vittime di violenza, che richiedono una maggiore protezione. La sezione C è dedicata agli anziani, con una particolare attenzione al sistema pensionistico generale. Spazio anche all’analisi del reddito di cittadinanza illustrato nell’Allegato III.

Sull’istituzione nazionale per i diritti umani, ancora una volta, l’Italia non fa che richiamare il dibattito parlamentare in corso, restando così inadempiente sotto questo aspetto. Una sezione è dedicata anche alle misure (diremmo inesistenti o limitate) per fronteggiare le intimidazioni ai giornalisti, malgrado il progressivo aumento di questo crimine. Articolata la descrizione della sezione “Business and Human Rights” che l’Italia ha attuato con il piano nazionale 2016-2021 (anche su questo punto ulteriori dettagli nell’Allegato VII). Per la vendita di armi, l’Italia dichiara di aver sospeso la fornitura dal 2019 all’Arabia Saudita.

Adesso non resta che attendere il “giudizio” del Comitato con le sue osservazioni conclusive.

L’Italia ha ratificato il Patto internazionale del 1966 sui diritti economici, sociali e culturali con legge 25 ottobre 1977 n. 881 e, successivamente, con legge 3 ottobre 2014 n. 152,  il Protocollo facoltativo al Patto, adottato a New York il 10 dicembre 2008.

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