Rapporto FRONTEX tra rimpatri e salvataggi

L’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha pubblicato il rapporto annuale relativo all’attività nel 2022 (rapporto Frontex), nel quale è dedicata particolare attenzione anche alle conseguenze dell’aggressione della Russia all’Ucraina e ai crescenti rischi per le frontiere esterne. Nel documento si sottolinea che il 2022 è stato l’anno con il maggior numero di attraversamenti illegali dal 2016, con spostamenti talvolta organizzati dagli stessi Stati (si veda il caso della Bielorussia) per fini politici. Il 2022 è stato anche l’anno in cui Frontex ha deciso di affrontare molte criticità interne, attraverso l’attivazione di un sistema di audit interno, maggiori controlli sulle azioni dell’Agenzia e un rafforzamento dell’Ufficio dei diritti fondamentali. Una sezione del documento è dedicata alle risposte di Frontex alle crisi e alle situazioni di emergenza. Proprio all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, Frontex ha fornito assistenza alla Romania e ad altri Stati membri per aiutare coloro che fuggivano dalla guerra e ha attivato un meccanismo di risposta attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Non sono mancati interventi nell’ambito della lotta al crimine transfrontaliero, al contrabbando di armi e di sigarette. Aspetto centrale dell’attività di Frontex, gli interventi in mare, la lotta al traffico di esseri umani e al traffico illecito di rifiuti. Le diverse operazioni hanno portato all’arresto di 134 persone, inclusi 29 accusati di traffico ai fini dello sfruttamento sessuale. La sezione V del rapporto è rivolta alle procedure di rimpatrio di migranti irregolari: nel 2022 ben 24.850  persone sono state oggetto di rimpatrio (erano state 18.300 nel 2021) con una percentuale del 40% di persone che hanno scelto il rimpatrio volontario. Inoltre, l’anno scorso Frontex ha guidato per la prima volta, direttamente, un’operazione di rimpatrio e, per quanto riguarda i salvataggi in mare, ha contribuito a salvare 53.000 persone (11.650 nel 2011).

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