Trattato del Quirinale: una cornice per un maggiore coordinamento tra Italia e Francia

Cooperazione giudiziaria, economica, politica, ma anche ricerca e tutela dell’ambiente, passando per l’industria e l’energia. Il Trattato tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata concluso il 26 novembre 2021, seguendo la scia del Trattato dell’Eliseo del 1963 (aggiornato con quello di Aquisgrana del 2019), è un accordo di cooperazione ad ampio raggio che guarda anche oltre i confini dei due Paesi per arrivare a una cooperazione negli interventi nel Mediterraneo. Il Trattato, che sembrava ormai impossibile da concludere dopo gli attriti del 2019, è composto da un Preambolo e da 12 articoli che contemplano anche la costituzione di un servizio civile comune che che potrà essere collegato al Corpo europeo di solidarietà. In primo piano anche i grandi eventi culturali e la cooperazione transfrontaliera in materia sanitaria.

Parte l’articolo 1 con il coordinamento in materia di affari esteri; segue la norma su sicurezza e difesa; sugli affari europei; sulle politiche migratorie, giustizia e affari interni (art. 4); sulla cooperazione economica, industriale e digitale; sullo sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo; sullo spazio (art. 7); sull’istruzione e formazione, ricerca e innovazione: sulla cultura, giovani e società civile; sulla cooperazione transfrontaliera. L’articolo 11 è dedicato all’organizzazione di un vertice intergovernativo annuale e ad assicurare la presenza di un membro del Governo di uno dei due Stati al Consiglio dei Ministri dell’altro Paese, almeno una volta per trimestre e in alternanza.

Il Trattato ha durata indeterminata, con possibilità di denuncia con un preavviso di almeno 12 mesi per via diplomatica.

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