I giudici di Lussemburgo e di Strasburgo intervengono sull’adesione Ue alla CEDU

Il Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo Jean Paul Costa e quello della Corte di giustizia dell’Unione europea Vassillios Skouris hanno adottato, il 17 gennaio 2011, una dichiarazione congiunta (2011Communication_CEDHCJUE_EN) che focalizza l’attenzione sui futuri rapporti tra le due corti in vista dell’adesione dell’Unione europea alla Convenzione. Certo, un passo fondamentale nel rafforzamento dei diritti dell’uomo ma con problemi procedurali da superare. In particolare, nella dichiarazione congiunta si affronta la questione del previo esaurimento dei ricorsi interni come condizione per il ricorso a Strasburgo. Per i ricorsi diretti, secondo l’atto adottato, in base all’articolo 35, par. 1 della Convenzione, prima di rivolgersi a Strasburgo, il ricorrente dovrà rivolgersi agli organi giurisdizionali dell’Unione europea. Più complessa la questione dei ricorsi indiretti, in particolare nei casi di rinvio pregiudiziale che non è – si precisa nella dichiarazione – un ricorso che il ricorrente deve esperire prima di adire la Corte europea dei diritti dell’uomo.

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