La mediazione guadagna spazio tra gli Stati, e non solo, per risolvere in modo pacifico le controversie al di fuori del tradizionale contesto giurisdizionale. Il 30 maggio, su iniziativa e spinta della Cina, è stata adottata la Convenzione internazionale sull’istituzione dell’Organizzazione internazionale per la mediazione (International Organization for Mediation, IOMed, IOMed_Convention). Così, per la prima volta, viene istituita un’organizzazione intergovernativa rivolta alla risoluzione delle controversie attraverso lo strumento della mediazione (qui il sito https://www.international-mediation.org/). Ampio l’ambito di applicazione che riguarda le controversie tra Stati, tra Stati e privati e finanche tra privati nei casi in cui vi siano elementi di internazionalità come l’appartenenza a giurisdizioni diverse relativamente a controversie commerciali internazionali. Escluse dall’ambito di applicazione delle controversie tra Stati quelle sulla sovranità territoriale e sulle delimitazioni e sulle questioni marittime o altre questioni in cui non è idoneo ricorrere alla mediazione. Inoltre, il nuovo meccanismo potrà essere utilizzato anche da Stati non contraenti e organizzazioni internazionali, seppure a talune condizioni.
Per quanto riguarda la Governance, l’Organizzazione sarà gestita dal Consiglio esecutivo, con funzioni decisionali e costituito da un rappresentante di ogni Stato parte, competente anche ad adottare le regole procedurali, nonché le disposizioni di carattere amministrativo e finanziario, da un Segretariato e da due Panel di mediatori.
Al momento, la Convenzione è stata firmata da 30 Paesi localizzati soprattutto in Asia. Ci sono Cambogia, Indonesia, Laos, ma non mancano altri Paesi come Cuba, Venezuela e Serbia.
L’organizzazione avrà sede a Hong Kong e l’entrata in vigore è prevista il trentesimo giorno dalla data di ratifica di almeno tre Stati.
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