Diritto al cognome materno: la parola alla CEDU

Parte dall’Italia il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo che dovrà affrontare la questione se il divieto di attribuire anche il cognome materno al figlio nato durante il matrimonio sia contrario al diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8). E’ stata una coppia di cittadini italiani a rivolgersi alla Corte dopo aver provato ad aggiungere al cognome paterno quello materno al proprio figlio nato durante il matrimonio. Sia gli uffici dello stato civile sia i diversi tribunali investiti della questione hanno respinto l’azione della coppia. Di qui il ricorso alla Corte presentato il 13 dicembre 2006 (ricorso n. 77/07) e comunicato al Governo italiano per le osservazioni sulla questione il 7 febbraio 2013 (CUSAN ET FAZZO c. ITALIE). In particolare, la coppia sostiene che è stato violato l’articolo 8 della Convenzione che assicura il diritto al rispetto della vita privata e familiare anche in rapporto all’articolo 14 che proibisce ogni forma di discriminazione, nonché l’articolo 5 del Protocollo n. 7 che garantisce l’eguaglianza tra coniugi.

2 Risposte
  • Valentina
    marzo 10, 2013

    Era ora che qualcuno lo facesse!Speriamo che finalmente l’Italia sia costretta a cambiare la legge sulla “legittimazione” e tutte le leggi che impediscono, di fatto, l’effettiva uguaglianza tra marito e moglie, ovvero tra uomo e donna.
    Vorrei gentilmente capire un’altra cosa: attualmente in Italia, se si riesce a mettere il doppio cognome al figlio/figlia in quanto non sposati, il figlio/a diventato maggiorenne se ha mantenuto i due cognomi può scegliere quale dei due dare al proprio figlio/a (se e quando lo avrà?)
    Grazie

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