La Russia invade l’Ucraina e il mondo finge di essere stupito.

Con qualche piccola variazione rispetto al teatro di guerra che ha portato all’annessione della Crimea, la Russia ha invaso l’Ucraina, violando quel diritto internazionale sempre invocato da Putin, il Presidente russo che, tra mandati come Primo Ministro e come Presidente, è in carica dal 1999. Ancora una volta, la comunità internazionale ha mandato in scena lo stesso balletto con ballerini diversi, ma con contenuti sempre uguali. Tutti invischiati in una babele di parole ripetitive, mentre la popolazione ucraina e il suo Presidente Zelensky subiscono l’attacco russo. Nulla ha fatto l’Europa per fermare Putin. La stessa Unione europea e gli stessi Stati membri si sono crogiolati negli incontri con Putin, incontri in cui era più rilevante il tavolo intorno al quale si sono svolte le riunioni con Macron, con Scholtz e altri rispetto alle misure concrete per impedire l’aggressione e tutelare la popolazione. Il nulla non poteva convincere Putin a rinunciare all’aggressione all’Ucraina. Stupirsi adesso che Putin colpisce i civili è uno schiaffo alle vittime siriane, ucraine e di altre zone e agli stessi oppositori e giornalisti russi perseguitati e uccisi nel corso degli anni, in madre patria e all’estero. Mai una crisi è stata così annunciata e così sottovalutata: era evidente che lo stesso ritiro dall’Afghanistan avrebbe avuto conseguenze sull’Ucraina, così come era evidente che a Putin non sarebbe bastata la Crimea. Così come non basterà l’Ucraina. Adesso le sanzioni che poco potranno fare anche perché nello spazio di poche ore sono state già annacquate per cui Putin in prima persona non è stato colpito e la Russia non è stata esclusa dal sistema Swift. In ogni caso, l’invasione dell’Ucraina e la campagna di conquista hanno mostrato l’assenza di capacità di molti leader e delle stesse organizzazioni internazionali. Il Segretario generale dell’Onu si è detto triste (lo è di più la popolazione ucraina), ma non ha svolto un ruolo come mediatore; l’Unione europea ha parlato e parla molto ma di fatto ha abbandonato l’Ucraina al suo destino e, per di più, nelle scorse settimana ha sottovalutato le segnalazioni dell’Amministrazione americana e del Presidente Usa Biden e poco ha fatto per la politica energetica.

E adesso c’è da chiedersi chi sarà il prossimo Stato che finirà nelle grinfie di Putin che fino al 2023 ha un seggio anche nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Per le Nazioni Unite si veda la pagina https://news.un.org/en/story/2022/02/1112662 e per la riunione del Consiglio di sicurezza di ieri si veda il sito https://www.youtube.com/watch?v=H5fcis5LfJ0

Per l’Unione europea si vedano i seguenti atti: qui i regolamenti Regolamento 263 reg. misure restrittive regolamento di esecuzione II regolamento di esecuzione regolamento;  qui le decisioni https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ:L:2022:042I:TOC

Per quanto riguarda i singoli Stati qui il quadro delle sanzioni Usa Stati Uniti e del Regno Unito https://www.gov.uk/government/publications/financial-sanctions-ukraine-sovereignty-and-territorial-integrity

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