Una guida per consentire agli Stati e ai soggetti interessati di districarsi nel complesso quadro sugli aiuti di Stato. È l’obiettivo perseguito dal “Codice delle migliori pratiche applicabili nei procedimenti di controllo degli aiuti di Stato” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, serie C, del 13 giugno 2025 (Codice aiuti di Stato). Dopo aver messo in atto il piano di modernizzazione degli aiuti di Stato, la Commissione punta a un’azione di controllo sulle misure “che realmente incidono sulla concorrenza nel mercato interno”, razionalizzando le norme e le procedure. Così, nel fornire un codice che indica le best practices intende fare in modo che ci sia un migliore rispetto delle regole da parte dei soggetti interessati, Stati inclusi, per concentrarsi sui casi più rilevanti. Inoltre, per evitare un incremento del contenzioso, la Commissione continuerà a fornire contatti pre-notifica sulle potenziali misure di aiuti di Stato che i Paesi membri hanno in mente di fornire. Il testo si propone altresì di “migliorare la procedura per il trattamento delle denunce riguardanti gli aiuti di Stato” indicando l’iter per il riesame interno e i soggetti che hanno il diritto di presentare una richiesta di riesame alla Commissione. Quest’ultima ha chiarito che il codice non è in ogni caso una “panoramica esaustiva” delle norme Ue sugli aiuti di Stato e non sostituisce in alcun modo il potere d’interpretazione della Corte di giustizia. Il Codice parte dall’iter pre-notifica, per poi passare ad approfondire la pianificazione concordata e la fase dell’esame preliminare delle misure notificate. Segue il procedimento di indagine formale con la pubblicazione delle decisioni e delle sintesi, nonché le modalità per la presentazione di osservazioni delle parti interessate e degli Stati membri. Una sezione è dedicata alle denunce formali e alle modalità relative all’obbligo di comprovare l’interesse leso.
Inoltre, la Commissione ha tenuto conto delle conclusioni del Comitato di controllo dell’osservanza della Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, assicurata dal regolamento n. 1367 relative al caso ACCC/C/2015/128 (UNECE). Il Comitato ha “riscontrato una violazione della Convenzione da parte dell’Unione per non aver concesso a membri del pubblico l’accesso a procedimenti amministrativi o giudiziari al fine di contestare le decisioni adottate dalla Commissione in materia di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 2, del trattato, che violano il diritto dell’Unione in materia ambientale”. Così, Bruxelles ha predisposto un nuovo meccanismo che è indicato al par. 11 del Codice, con l’indicazione specifica dei soggetti abilitati a richiedere un riesame interno, la documentazione da fornire per accertare se un’organizzazione non governativa sia abilitata a presentare la richiesta di riesame, la rappresentanza da parte di un’organizzazione non governativa o di un avvocato, le decisioni in materia di aiuti di Stato per le quali può essere presentata una richiesta di riesame interno, il contenuto della richiesta, la valutazione da parte della Commissione, i termini da rispettare, l’eventuale seguito dinanzi alla Corte di giustizia UE e la pubblicazione attraverso nuovi sistemi online per la ricezione della richiesta.
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