La Pre-Trial Chamber I della Corte penale internazionale, il 12 giugno, ha reso pubblica la decisione (ICC-01/11-181, Al-Masri CPI) con la quale autorizza il Procuratore a presentare osservazioni sul caso della mancata consegna alla stessa Corte, da parte dell’Italia, di Almasri, malgrado il mandato di arresto emesso dalla Camera preliminare il 18 gennaio 2025. All’evidente inadempimento italiano era seguita la richiesta, il 17 febbraio 2025, della Pre-Trial Chamber, (ICC-01_11-162 17-02-2025) di chiarimenti all’Italia, a seguito dell’istanza del Procuratore della Corte sull’accertamento della violazione italiana (Prosecutor). L’Italia, dopo due richieste di rinvio circa la scadenza del deposito delle proprie osservazioni, il 7 maggio ha presentato la documentazione e il Procuratore, in base all’articolo 109 del Regolamento della Corte riguardante l’iter in caso di mancata cooperazione da parte di uno Stato, ha chiesto di essere autorizzato a presentare le osservazioni sulla risposta italiana (si veda il documento ICC-01-178, del 12 maggio 2025, ICC-01:11 ). L’istanza che – chiarisce il Procuratore – è stata presentata per eccesso di cautela, è dovuta al fatto che l’Italia ha invocato per la prima volta l’articolo 90 (richieste concorrenti di consegna e di estrazione) e, quindi, è necessario accertare se l’Italia abbia rispettato lo Statuto con riguardo alla richiesta concorrente di estradizione presentata dalle autorità libiche che, va detto, non era stata mai invocata dal Ministro Nordio nel suo intervento al Parlamento. Inoltre, l’Italia, ha invocato, a giustificazione della mancata consegna, la violazione del principio di complementarietà e ha introdotto motivi mai sostenuti in precedenza, senza comunicarlo al Procuratore nelle osservazioni del 7 maggio.
La Pre-Trial Chamber ha accolto la richiesta del Procuratore e, così, entro il 26 giugno 2025, la Procura depositerà le proprie osservazioni.
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