Molestie sui luoghi di lavoro: l’Unione spinge gli Stati Ue alla ratifica della Convenzione ILO

Il piano internazionale è sempre più importante per garantire il rispetto delle regole nei luoghi di lavoro. Così, l’Unione europea ha adottato la decisione (UE) 2024/1018 del Consiglio del 25 marzo 2024 che invita gli Stati membri a ratificare la Convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro (Convenzione 190) dell’Organizzazione internazionale del lavoro (UE – Convenzione ILO). Pur trattandosi di un testo di grande importanza per combattere la piaga delle molestie sul luogo di lavoro, sono ancora pochi gli Stati che hanno proceduto alla ratifica. Tra questi c’è l’Italia che ha ratificato e dato esecuzione all’accordo con la legge n. 4 del 5 gennaio 2021 (legge n. 4), in vigore, in base all’art. 14 della Convenzione, dal 29 ottobre 2022. È sorprendente la quasi totale assenza dei Paesi Ue (la Convenzione è oggi in vigore per 39 Stati: ci sono solo Grecia, Italia, Irlanda e Spagna, mentre sono presenti molti Paesi extra Ue di diversi continenti: dall’Argentina alle Fiji, dalla Namibia, Somalia, Sudafrica al Canada, dalla Nigeria al Regno Unito. Ultima in ordine di tempo la Repubblica di Moldova).

Nella decisione Ue si chiarisce che l’Unione non può ratificare la Convenzione perché l’accordo ammette solo Stati e non organizzazioni internazionali e, quindi, è indispensabile che i Paesi Ue procedano alla ratifica. Non si può dire, in ogni caso, che la stessa Unione abbia agito con la necessaria rapidità. 

La Convenzione, accompagnata dalla raccomandazione n. 206, fornisce una nozione (la prima sul piano internazionale) ampia di molestie e violenze sul lavoro, intese come un “insieme di pratiche e di comportamenti inaccettabili che si prefiggano, causino o possano comportare un danno fisico, psicologico, sessuale ed economico”, rivolte a ogni lavoratore, inclusi tirocinanti e apprendisti, nonché a coloro che sono alla ricerca del lavoro. Le norme si applicano sia al lavoro nel settore pubblico sia in quello privato. 

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