Comitato contro la tortura: preoccupazioni per il Protocollo Italia-Albania

Violenza e respingimenti arbitrari. Impossibilità di presentare domande di protezione internazionale, collocamento di minori non accompagnati in centri di accoglienza per adulti. Detenzione prolungata. Sono alcune tra le diverse violazioni del diritto internazionale riportate dal Comitato ONU, l’organo di controllo che monitora l’attuazione della Convenzione contro la tortura e i trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti del 10 dicembre 1984 che, il 27 novembre, ha depositato le proprie osservazioni sulla situazione in Albania (CAT_C_ALB). Si tratta del terzo rapporto periodico che arriva sui tavoli del Comitato con un ritardo sulla tabella di marcia di cinque anni. Ad alcune poche note positive, come l’adozione della legge n. 10/2021 sull’asilo e la legge sul diritto di accesso al gratuito patrocinio, si accompagnano numerose criticità, molte delle quali riguardanti le categorie più vulnerabili come migranti, donne e bambini. Il Comitato ha anche espresso preoccupazione per il Protocollo del 2023 tra Albania e Italia rilevando che “solleva dubbi sul rispetto della Convenzione, incluso il divieto di refoulement”. La mancanza di chiarezza sulla giurisdizione che disciplina questi centri, nonché sui poteri di visita del Meccanismo nazionale di prevenzione dell’Albania non convince il Comitato soprattutto sul rispetto degli articoli 11 (che richiede agli Stati una sorveglianza sistemica sulle norme, direttive, metodi e pratiche d’interrogatorio e sulle disposizioni concernenti la custodia e il trattamento delle persone arrestate, detenute o imprigionate in qualunque maniera in qualsiasi territorio sotto la sua giurisdizione, al fine di evitare qualsiasi caso di tortura) e 16 della Convenzione (obbligo degli Stati di proibire in ogni territorio sotto la propria giurisdizione altri atti costitutivi di pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti che non siano atti di tortura). Entro il 28 novembre 2026 l’Albania sarà tenuta ad attuare quanto richiesto nel rapporto.

In un contesto più ampio, il Comitato ha criticato, inoltre, il sistema di giustizia minorile e le misure di detenzione nei confronti di minori chiarendo che nel caso di illeciti commessi da non maggiorenni la detenzione va considerata come “ultima risorsa”. Richiesti interventi a tutela delle donne con cambiamenti sul piano legislativo per assicurare azioni effettive per combattere la violenza contro le donne e garantire che gli ostacoli alla presentazione di denunce nel caso di violenze siano superati. Sono stati chiesti interventi per eliminare gli stereotipi che possono facilitare un clima di tolleranza verso la violenza di genere.

Tra le altre criticità, il Comitato ha individuato la necessità di misure per rafforzare le indagini nei casi di atti di tortura e maltrattamenti compiuti dalle forze di polizia e ha domandato all’Albania di raccogliere dati sulle indagini nei casi di tortura. Il quarto rapporto dovrà essere presentato da Tirana entro il 28 novembre 2029.

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