Codice di buone pratiche sull’IA: un tentativo per semplificare un quadro normativo troppo complesso

La Commissione europea prova a semplificare l’applicazione del regolamento 2024/1689 che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (IA) e che apporta modifiche a numerosi altri regolamenti (regolamento intelligenza artificiale). E lo fa attraverso l’adozione del codice di buone pratiche sull’IA per finalità generali costituito da tre capitoli: uno relativo alla trasparenza(Code_of_Practice_for_GeneralPurpose_AI_Models_Transparency), uno sul copyright (Code_of_Practice_for_GeneralPurpose_AI_Models_Copyright) e uno sulla sicurezza, che ha un ambito di applicazione più limitato (Code_of_Practice_for_GeneralPurpose_AI_Models_Safety_and_Security_Chapter). I testi sono il frutto del lavoro di 13 esperti indipendenti e del supporto di stakeholders (circa 1.400 da luglio 2024).

L’obiettivo, proprio tenendo conto che dal 2 agosto 2025 saranno applicabili alcune delle nuove regole sull’intelligenza artificiale e considerando che la stessa Commissione si rende conto della complessità del quadro normativo, è di mettere a disposizione un elenco di indicazioni e non di obblighi, articolate in tre capitoli, per ora indirizzati ai modelli di IA con finalità generali: quello dedicato alla trasparenza e al diritto d’autore e un terzo alla sicurezza destinato ai fornitori dei modelli più avanzati. Il Codice, che deve essere approvato dagli Stati membri, dovrà essere firmato su base volontaria dai fornitori di modelli di intelligenza artificiale. I firmatari beneficeranno – precisa la Commissione che adotterà anche linee guida per l’applicazione corretta del codice – di un onere amministrativo ridotto e di maggiore certezza del diritto. 

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