Terrorismo internazionale: la partecipazione di un gruppo al nuovo governo siriano non incide sulla qualificazione dell’illecito

I cambiamenti di governo in Siria non incidono sulla qualificazione di un’associazione come terroristica e questo anche quando uno dei fondatori del gruppo terroristico diventa presidente pro tempore in un Paese. Con sentenza n. 30270, depositata il 4 settembre (30270), la Corte di Cassazione, prima sezione penale, ha respinto il ricorso di un uomo, cittadino siriano condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione per reato di associazione con finalità di terrorismo ed eversione commesso dal 2014 al 22 marzo 2018 per aver partecipato al gruppo terroristico “Al Nusra”, oggi principale gruppo del governo siriano, il quale sosteneva che il riconoscimento internazionale del nuovo governo aveva l’effetto dell’abolitio criminis. Già la Corte di appello aveva respinto il ricorso e la Cassazione ha confermato l’impianto dei giudici di secondo grado i quali avevano sottolineato l’irrilevanza delle motivazioni dell’agire dell’imputato, poi condannato, il quale invocava l’esigenza di democratizzare il Paese.

Accanto ad aspetti procedurali legati alla produzione di nuove prove a fondamento dell’istanza, la Cassazione ha sottolineato che il gruppo aveva ammesso delitti con finalità terroristiche e la Corte di appello non si era basata unicamente sull’inclusione formale del gruppo in una blacklist, ma aveva accertato gli atti di rivendicazione specifici per le azioni illecite commesse con una verifica delle finalità degli atti di violenza stragista per destabilizzare i pilastri dell’ordinamento costituzionale, attentando alla vita e all’integrità delle persone, elemento costitutivo della fattispecie. Nessun rilievo su ciò che era avvenuto negli anni successivi, con la conseguenza che il ricorso è stato respinto e la condanna confermata.

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