Individuare i metodi migliori per fare in modo che le autorità nazionali competenti garantiscano la tutela dei diritti delle donne migranti e rifugiate. In questa direzione, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, il 9 luglio, ha approvato la “Practical guide for public authorities to support the implementation of the Council of Europe Recommendation on protecting the rights of migrant, refugee and asylum-seeking women and girls” (CM(2025)99, CM(2025)99 donne migranti).
I cambiamenti introdotti nelle politiche migratorie degli Stati e l’ingresso preponderante dell’intelligenza artificiale anche sul fronte dei controlli in materia migratoria, hanno spinto il Comitato dei ministri a presentare questo nuovo documento basato sulla Guida all’applicazione della raccomandazione approvata nel 2024 e ispirato alla Convenzione di Istanbul per prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne. Sono così chiarite le nozioni e la check-list da seguire per garantire i diritti umani delle donne migranti, che sono particolarmente vulnerabili anche a causa dei maggiori di rischi di diventare vittime della tratta degli esseri umani. Nel documento sono indicate le azioni orizzontali richieste agli Stati per assicurare il rispetto del principio di non discriminazione e la tutela rafforzata in particolare nei confronti delle donne prive di documenti che sono a rischio maggiore di sfruttamento e violenza. Una sezione elenca le misure richieste per la tutela delle minori e per garantire l’effettivo accesso alle informazioni.
Per arginare i rischi che arrivano dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dell’immigrazione, il Consiglio d’Europa ha indicato i controlli da effettuare laddove siano introdotti sistemi automatici nei procedimenti decisionali e meccanismi di riconoscimento facciale. L’introduzione delle nuove tecnologie dovrebbe prevedere un intervento delle organizzazioni non governative che dovrebbero essere consultate. Da rafforzare anche la cybersicurezza per garantire un’adeguata protezione dei dati e impedire il trasferimento di questi dati alle autorità del Paese d’origine, soprattutto per le persone che fanno richiesta di protezione internazionale.
L’indicazione delle misure e dei controlli da effettuare per garantire un’adeguata protezione a donne e ragazze migranti, riguarda anche la fase dell’accoglienza, dell’accesso ai sistemi sanitari e l’iter per regolarizzare la posizione delle migranti.
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