Abusi sessuali nei confronti dei minori: pubblicato il rapporto del Comitato di Lanzarote

Il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa ha pubblicato, il 15 ottobre, il rapporto sulla “Protezione dei minori contro gli abusi sessuali commessi da persone di cui si fidano”, evidenziando un sensibile miglioramento delle azioni avviate dagli Stati, in particolare in Belgio, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta e Portogallo (Lanzarote).

Nel documento sono approfondite le modalità con le quali gli Stati parte alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, hanno dato attuazione alla Convenzione, soprattutto con riguardo alla prevenzione degli abusi e alla protezione delle vittime. Rispetto al 2015, anno nel quale è stato pubblicato il primo rapporto, vi sono stati notevoli progressi soprattutto perché molti Stati hanno inserito norme penali per punire gli abusi sessuali sui minori di qualsiasi età, commessi da persone verso le quale le vittime hanno fiducia o che rivestono una posizione di autorità o di influenza. Tuttavia, sono ancora troppi gli Stati che limitano la protezione a circostanze eccessivamente specifiche o che circoscrivono l’applicazione unicamente ai minori al di sotto dell’età legale per praticare attività sessuali. Il Comitato, inoltre, ha sottolineato la necessità che gli Stati procedano ad allontanare il minore che subisce abusi sessuali nel contesto familiare in tutti i casi in cui l’allontanamento di colui che compie gli illeciti non sia una misura sufficiente. Rispetto al 2015 è segnalato un miglioramento per evitare la vittimizzazione secondaria con misure di protezione più adeguate ed è evidenziato che 28 Paesi seguono il modello Barnahus (principale modello europeo di risposta agli abusi sessuali dei minori, che coordina indagini penali e indagini sulla protezione dell’infanzia condotte in parallelo, impedendo la rivittimizzazione del bambino), per evitare che diventino vittime una seconda volta nelle aule di giustizia. Tuttavia, 21 Stati non permettono le testimonianze registrate dei minori, che servono ad evitare la presenza in aula delle vittime e gli inevitabili traumi  e stress. Resta un dato negativo il fatto che ancora 9 Paesi richiedano la denuncia del minore per poter agire in sede penale determinando così un ostacolo alle azioni giudiziarie necessarie per fare giustizia.

Qui il rapporto del 2015 https://www.marinacastellaneta.it/blog/comitato-di-lanzarote-eliminare-le-lacune-nel-sistema-di-protezione-dei-minori.html

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