Il procedimento va avanti: la scelta del Governo inglese di continuare a fornire componenti per l’utilizzo di F-35 a Israele sarà oggetto di sindacato giurisdizionale proprio a causa dei rischi di violazioni del diritto internazionale. L’High Court of Justice, King’s Bench Division, Administrative Court, il 30 gennaio 2025 ha stabilito che a maggio si terrà l’udienza sul caso che vede contrapposti l’organizzazione umanitaria di assistenza ai palestinesi Al-Haq contro il Segretario di Stato per l’economia e il commercio (AC-2023-LON-003634, Dual use). L’organizzazione ha citato in giudizio il Ministro a seguito della decisione di continuare ad esportare prodotti militari e dual-use destinati, direttamente o indirettamente, a Israele e, quindi, anche nel contesto della campagna militare a Gaza iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il 2 settembre 2024 il Governo aveva annunciato la sospensione dell’esportazione di prodotti che potrebbero essere usati a Gaza. Tuttavia, la sospensione non ha riguardato le licenze per l’esportazione di componenti degli F-35, aspetto che per l’organizzazione ricorrente comporta una violazione di regole internazionali, inclusa la Convenzione sul genocidio, altre norme di diritto internazionale generale. Inoltre, per Al-Haq la fornitura di componenti F-35 potrebbe servire per facilitare la commissione di crimini che rientrano nella competenza della Corte penale internazionale.
La Corte ha affrontato alcune questioni procedurali e poi ha rilevato che la decisione del Governo del 2 settembre 2024 ha segnato un cambiamento sostanziale in materia di esportazione di armi verso Israele perché in precedenza il Governo non riteneva che vi fosse un chiaro rischio che le armi fossero utilizzate da Israele per commettere gravi violazioni di diritto internazionale a Gaza. Dal 2 settembre, invece, il Governo ha valutato il comportamento di Israele e ha accertato l’esistenza di un rischio di gravi violazioni anche nella conduzione delle ostilità. Pertanto, la Corte, rilevato che alcuni punti di ricorso non potranno essere esaminati, anche valutando gli oneri probatori e i tempi processuali, ha deciso che il procedimento, su alcuni motivi di ricorso, può andare avanti, anche con l’intervento di altre organizzazioni come Oxfam, Amnesty International e Human Rights Watch e ha così fissato la discussione orale per maggio.
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