La Corte europea si pronuncia sull’abuso del diritto a ricorrere

L’abuso del diritto arriva a Strasburgo. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con decisione del 18 ottobre 2011 (ricorso n. 56551/11 e altri, Petrovic contro Serbia, http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?action=html&documentId=895255&portal=hbkm&source=externalbydocnumber&table=F69A27FD8FB86142BF01C1166DEA398649) ha dichiarato inammissibile i ricorsi depositati da un avvocato di Belgrado che aveva presentato un numero esorbitante di domande a Strasburgo riguardanti presunte violazione a danno di altre persone. Oltre 100 ricorsi che hanno spinto la Corte a dichiarare l’azione giurisdizionale inammissibile. Questo perché, il ricorrente non ha rispettato l’articolo 34 della Convenzione, il quale richiede che l’individuo sia direttamente leso e l’articolo 35, par. 3 che consente di dichiarare irricevibile il ricorso quando la condotta del ricorrente è manifestamente contraria al fine perseguito nell’attribuzione del diritto di ricorrere a Strasburgo. La condotta del ricorrente, secondo la Corte, minava il funzionamento dello stesso organo giurisdizionale e costituiva un abuso del diritto a ricorrere, anche per gli stratagemmi usati dall’avvocato. Di qui la dichiarazione di irricevibilità.

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