Abusi di mercato: misure detentive nello spazio Ue

Sanzioni penali con l’applicazione di misure detentive per assicurare che non vi siano più abusi di mercato. Con un impegno nella direzione dell’armonizzazione dei reati e delle sanzioni tra i Paesi membri anche per bloccare la manipolazione del calcolo dei tassi di riferimento e rafforzare la fiducia degli investitori. Con questi obiettivi e tenendo conto che le sanzioni amministrative si sono dimostrate inefficaci (basti pensare allo scandalo LIBOR), il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la proposta di direttiva relativa alle sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (manipolazione del mercato). Gli eurodeputati hanno votato quasi all’unanimità con 618 sì, 20 no e 43 astensioni consapevoli del fatto che ormai la tutela dei mercati finanziari passa anche attraverso un efficace sistema sanzionatorio. In questa direzione, quando il testo sarà approvato dal Consiglio e sarà concluso l’iter legislativo per la sua approvazione, gli Stati membri dovranno prevedere pene, nei casi di insider trading, non inferiori ai 4 anni di carcere e a non meno di due anni per gli autori di divulgazione illegale di informazioni. Il Parlamento ha così accolto con talune modifiche il testo del rapporto arrivato dalle commissioni parlamentari.

Per quanto riguarda la competenza giurisdizionale, il Parlamento ha introdotto una norma ad hoc in base alla quale uno Stato può esercitare la propria competenza giurisdizionale se il reato è stato commesso in tutto o in parte sul proprio territorio o da un proprio cittadino, “quanto meno nei casi in cui l’atto costituisce un reato nel luogo in cui è stato commesso(art. 8 bis).

Adesso il testo passa al Consiglio, chiamato ad approvare il testo.

 

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