Per avere un’ulteriore prova dell’incapacità dell’Unione europea di avere una posizione comune su temi cruciali nel contesto internazionale basta dare una lettura al Trattato di cooperazione e di integrazione tra Francia e Germania, che modifica il Trattato del 1963 (traité de coopération). Il testo sarà firmato domani, 22 gennaio, a Aix-la-Chapelle (Aquisgrana). Ben venga un rafforzamento della cooperazione tra Stati membri, certo, però, non può non suscitare perplessità (ma neanche troppo) il punto dell’accordo in cui, sul fronte degli interventi nel contesto Onu, Francia e Germania, indicando una maggiore cooperazione per la riforma del Consiglio di sicurezza chiariscono che l’ammissione della Germania come membro permanente nel Consiglio di sicurezza è considerata una priorità della diplomazia franco-tedesca. Con buona pace di un’intesa condivisa tra Stati Ue.
L’accordo, in via generale, va nella direzione di un rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi, in particolare nell’ambito della cooperazione economica, della politica estera e di sicurezza, della cultura, della ricerca e della tecnologia, dell’ambiente, con specifico riferimento al clima, tra le regioni transfrontaliere. Gli Stati si impegnano a consultarsi regolarmente, per provare ad assumere una posizione comune sui temi indicati, anche nel contesto dell’Unione europea e nell’attuazione del diritto europeo a livello nazionale. L’articolo 4 punta a rafforzare, nell’ambito Nato e dell’Unione europea, l’assistenza reciproca con ogni mezzo necessario, inclusa la forza armata, nonché a rafforzare la capacità di azione della stessa Unione europea. La cooperazione comprende anche le missioni diplomatiche e la lotta al terrorismo.
Aggiungi un commento