Corte di cassazione su assegno divorzile e sentenza di nullità del matrimonio pronunciata dalla Sacra Rota – Court of Cassation on catholic marriage annulment and divorce

La sentenza di annullamento del matrimonio pronunciata dalla Sacra Rota non blocca l’attribuzione dell’assegno di divorzio. E’ la Corte di Cassazione, prima sezione civile, a scriverlo nell’ordinanza n. 1882/2019 (1882). Al centro del ricorso l’Accordo tra Santa Sede e Italia del 18 febbraio 1984 e, in particolare, il rapporto tra gli effetti di una sentenza passata in giudicato di delibazione della pronuncia ecclesiastica di nullità del matrimonio religioso e quelli della sentenza sulla cessazione degli effetti civili del matrimonio che non abbia ancora determinato le conseguenze economiche. Per la Corte non esiste un rapporto di primazia della pronuncia di nullità del matrimonio concordatario sulla pronuncia di cessazione degli effetti civili del matrimonio poiché si tratta di due procedimenti autonomi con finalità e presupposti diversi. Ed invero, la nullità ex tunc del vincolo matrimoniale “non fa cessare alcuno status di divorziato, che è uno status inesistente, determinando, piuttosto, la pronuncia di divorzio la riacquisizione dello stato libero”. Pertanto, l’assegno divorzio va corrisposto se l’accertamento dell’impossibilità di proseguire il matrimonio sia stato determinato con sentenza passata in giudicato prima della delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità. La Cassazione, inoltre, ha ritenuto corretta l’applicazione, da parte della Corte del merito, dei criteri fissati dalla Suprema Corte con la sentenza n. 18287 del 2018 circa la quantificazione dell’assegno divorzile.

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