Diritti dei lavoratori uberizzati: parte un’iniziativa dei cittadini Ue – Rights of uberised workers: new citizens’ initiative

La Commissione europea ha dato il via libera alla registrazione dell’iniziativa dei cittadini dal titolo «#NewRightsNow – Rafforzare i diritti dei lavoratori “uberizzati”». Con decisione n. 2019/540 del 26 marzo, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue del 2 aprile (L 93/16, 2019:540), in base al regolamento Ue n. 211/2011 (la proposta di modifica è stata approvata dal Parlamento europeo il 12 marzo 2919 e dal Consiglio il 29 marzo), la Commissione ha fatto il primo passo per la raccolta di firme di sostegno. L’obiettivo dei proponenti è obbligare le piattaforme digitali a pagare un reddito minimo garantito a coloro che lavorano in modo abituale per loro. Una sorta di reddito minimo che rafforzerebbe, secondo i proponenti, i diritti sociali del lavoratori uberizzati. Per la Commissione, la proposta, che ha così superato la fase preliminare indispensabile per ottenere la registrazione, non è un’iniziativa abusiva o contraria ai valori dell’Unione e non esula manifestamente dalla competenza della Commissione circa la possibilità di presentare una proposta di atto legislativo. Parte così la raccolta di firme, da concludere in 12 mesi: l’iniziativa, infatti, deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei di almeno 7 dei 28 Stati membri. Raccolte le dichiarazioni di sostegno e dopo la verifica delle dichiarazioni, la parola passerà alla Commissione a cui spetta decidere se dare seguito all’iniziativa con l’avvio di una procedura legislativa.

Tra le iniziative sulle quali la Commissione non ha proceduto alla registrazione ben tre sono collegate alla Brexit.

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