Donne e accesso alla giustizia in uno studio del Consiglio d’Europa

La Commissione per l’uguaglianza di genere del Consiglio d’europa, nell’ambito del Programma 2014-2017 “Gender Equality Strategy”, ha pubblicato un volume sull’accesso delle donne alla giustizia che contiene le buone prassi seguite negli Stati parti del Consiglio (A2J_good practices_2015). E’ evidente – scrive la Commissione – che prevedere diritti senza favorire l’accesso alla giustizia rende di fatto non effettive le garanzie fissate nella legislazione interna, impedendo una reale eguaglianza di genere. Tra l’altro, l’accesso limitato alla giustizia è, di frequente, un fenomeno sociale complesso in cui vengono in rilievo ostacoli giuridici, sociali, culturali, economici e strutturali. Indispensabile, quindi, ridurre fino ad eliminarli gli ostacoli nell’accesso alla giustizia, fornendo anche un supporto economico per le donne che intendono agire in sede giurisdizionale e garantendo adeguate misure di compensazione e di riparazione. Lo studio scandaglia le realtà dei diversi Paesi. Per l’Italia è richiamata la legge n. 119/2013 che ha convertito il decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013 recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, anche se, a differenza di altri Paesi, non sono indicate pratiche effettive.

La Commissione ha anche pubblicato un documento di lavoro che contiene la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di violenza contro le donne (Court doc eng).

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/in-vigore-la-convenzione-di-istanbul-sulla-lotta-alla-violenza-domestica.html

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