Extraordinary renditions sotto accusa dinanzi alla Corte europea

La Corte europea dei diritti dell’uomo è chiamata a far luce sul sistema delle extraordinary renditions. Grazie al ricorso presentato da un cittadino tedesco, di origine libanese e nato in Kuwait, contro l’ex Repubblica yugoslava di Macedonia, comunicato l’8 ottobre 2010 (39630-09 Statement of Facts and Questions to the Parties-2), un organo giurisdizionale internazionale potrebbe chiarire il coinvolgimento degli Stati in questa prassi utilizzata dalla Cia per la lotta al terrorismo internazionale. El Masri, nel 2003, era partito per una vacanza a Skopje, ma al confine tra Serbia ed ex Repubblica yugoslava di Macedonia era stato fermato dalla polizia e detenuto in un albergo, in isolamento per molti giorni, durante i quali era stato picchiato. Dopo diverse maltrattamenti era stato condotto in Afghanistan, nel centro della Cia “Salt Pit» a nord di Kabul. Solo nel 2004 era tornato in Germania e aveva deciso di presentare un ricorso alla Corte europea per violazione, da parte dell’ex Repubblica yugoslava di Macedonia, dell’articolo 3 della Convenzione che vieta i trattamenti disumani e degradanti.

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