Ilva: ancora ritardi nell’attuazione della sentenza di Strasburgo

Il problema sarà pure complesso, ma l’Italia persiste in una situazione di inerzia non adottando tutte le misure necessarie per l’effettiva esecuzione della sentenza del 24 gennaio 2019, Cordella e altri contro Italia (ricorsi n. 54414/13 e n. 54264/15), relativa al caso Ilva, con la quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato Roma (articoli 8 e 13) per la mancata adozione di misure in grado di tutelare il diritto degli individui a vivere in un ambiente salubre, compromesso dalle continue emissioni inquinanti provenienti dall’impianto siderurgico di Taranto. Nel corso della riunione dell’11 marzo 2021 sulla valutazione dell’esecuzione delle sentenze di Strasburgo da parte degli Stati, con documento CM/Notes/1398/H46-14 (CM Ilva), il Comitato dei Ministri è tornato, dopo il primo esame del 2020, sull’attuazione della pronuncia. Unico dato valutato con favore da Strasburgo è l’abolizione dell’immunità penale e amministrativa concessa dal Governo con i decreti “salva-Ilva” anche ai nuovi acquirenti dell’Ilva, con l’adozione di un decreto poi convertito in legge. Sugli altri fronti, il giudizio è negativo: se Roma ha giustificato i ritardi nella liquidazione degli indennizzi per un problema di carattere tecnico/burocratico nel trasferimento delle somme, non si spiega il ritardo nell’attuazione del piano di risanamento ambientale i cui lavori principali dovevano essere completati entro il 2021. Ancora una volta, poi, sono mancate informazioni alla popolazione, né sono state comunicate notizie sulle misure di valutazione di impatto e sulle azioni in grado di risanare  e ripristinare un livello di qualità ambientale nelle zone inquinate. Un punto essenziale sul quale, però, non c’è stato nessun passo avanti. Di qui il richiamo alle autorità italiane.

Si veda la decisione approvata il 5 marzo 2020 (cordella) e il post sulla sentenza della Corte europea http://www.marinacastellaneta.it/blog/ilva-litalia-condannata-dalla-corte-europea-ilva-the-european-court-of-human-rights-condemned-italy.html

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