Ispezioni sul lavoro per meglio tutelare i lavoratori e combattere lo sfruttamento – Protecting workers from severe exploitation: boosting workplace inspections

Gli Stati fanno poco per individuare gli abusi e lo sfruttamento dei lavoratori. Troppo limitate le ispezioni sul lavoro che sono invece fondamentali per combattere una piaga in crescita in tutto il mondo. Lo scrive l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali nello studio “La tutela dei lavoratori migranti dallo sfruttamento nell’Unione europea attraverso la promozione delle ispezioni sul lavoro” (“Protecting migrant workers from exploitation in the EU: boosting workplace inspections”) pubblicato il 5 settembre (fra-2018-protecting-migrant-workers-boosting-inspections_enallegato 1allegato 2). Il volume è basato sulle testimonianze di 250 lavoratori in 8 Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Regno Unito) e individua le maggiori violazioni nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura. Mancano strumenti adeguati per controlli nel lavoro domestico. Tra gli ostacoli, anche le barriere linguistiche che non permettono agli ispettori un adeguato esame della situazione dei lavoratori, molto spesso nascosti durante i controlli. Inoltre, ad avviso dell’Agenzia, le ispezioni dovrebbero essere incentrate sui diritti dei lavoratori e sulle condizioni di lavoro “piuttosto che sullo status di immigrato dei lavoratori”. E’ poi necessaria una migliore formazione degli ispettori e una maggiore effettività degli strumenti sanzionatori nei confronti dei datori di lavoro che sfruttano i lavoratori.

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