La Cassazione sull’efficacia in Italia dell’atto di nomina di un tutore internazionale da parte dell’autorità consolare ucraina

Via libera al riconoscimento in Italia della nomina di un tutore di una minore avvenuta con provvedimento del Console generale dell’Ucraina a Napoli. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, prima sezione civile, con sentenza n. 17603 depositata il 20 giugno (DIP Minori). La vicenda ha preso il via dalla nomina, da parte del Console generale di Napoli, di una tutrice internazionale di una minore ucraina, temporaneamente residente in Italia a causa del conflitto e dal rifiuto del Tribunale per i minorenni di Catania di riconoscere il provvedimento in quanto la donna non poteva essere qualificata come rappresentante della minore con delega alla responsabilità genitoriale. Questo perché la nomina non poteva essere effettuata dal Console generale di Napoli per i minori non residenti in quella città, salvo in caso di urgenza. La bambina, quindi, doveva essere considerata come minore straniera non accompagnata e la nomina era di competenza del Tribunale per i minorenni di Catania. La Corte di Cassazione, ricostruito il quadro normativo a partire dall’articolo 42 della legge n. 218/1995 in base al quale la giurisdizione e la legge applicabile in materia di protezione dei minori sono regolate dalla Convenzione dell’Aja del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori,  tenendo conto della disciplina sui minori stranieri non accompagnati e della situazione di emergenza relativa agli sfollati ucraini, ha annullato la pronuncia del Tribunale di Catania. La Cassazione osserva che l’atto, corredato da traduzione in italiano, con il quale il Console ucraino a Napoli ha rilasciato l’attestazione consolare alla tutrice, è stato adottato dopo un controllo dell’autenticità dei documenti, in linea con la Convenzione di Vienna in materia consolare del 1996 e con la Convenzione Italia e Ucraina del 2016. È vero che il console non ha normalmente il potere di provvedere alla nomina di un tutore mentre può chiedere un intervento delle autorità competenti ma, alla luce della Convenzione consolare tra Italia e Ucraina del 2016 e dell’articolo 23 della Convenzione dell’Aja del 1996, la Cassazione ha ritenuto che in questo caso la nomina fosse legittima. Così, ha accolto il ricorso della tutrice nominata dal Console e ha dichiarato l’efficacia in Italia della nomina effettuata dal Console generale dell’Ucraina a Napoli.

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