Monitoraggio per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità

Per attuare correttamente la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata il 26 novembre 2009 e ratificata dall’Unione europea (si tratta del primo trattato universale in tema di diritti umani ratificato dall’Unione), gli Stati membri devono procedere a raccogliere dati in modo corretto seguendo specifici indicatori. Pertanto, per supportare gli Stati, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali ha adottato una Guida per le autorità nazionali competenti a tracciare il monitoraggio, per fare in modo che siano utilizzati indicatori comuni per misurare i progressi nell’attuazione della Convenzione (disabilità). Nel documento si dà conto delle misure già adottate dagli Stati per adempiere a quanto previsto dall’articolo 33 della Convenzione che stabilisce le misure per il monitoraggio a livello nazionale e che chiede agli Stati parti, conformemente ai propri sistemi giuridici e amministrativi, di mantenere, rafforzare, designare o istituire “al proprio interno una struttura, includendo uno o più meccanismi indipendenti, ove opportuno, per promuovere, proteggere e monitorare l’attuazione della presente Convenzione. Nel designare o stabilire tale meccanismo, gli Stati parti devono tenere in considerazione i principi relativi allo status e al funzionamento delle istituzioni nazionali per la protezione e la promozione dei diritti umani”. La Guida ricostruisce gli orientamenti del Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità, che ha anche richiesto l’istituzione di database e si focalizza sulle misure già predisposte dai singoli Stati membri. Per quanto riguarda l’Italia (che ha ratificato il trattato con la legge 3 marzo 2009 n. 18), si evidenzia che è stato istituito il quadro di monitoraggio stabilendo un set di indicatori attraverso l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). 

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