Sottrazione internazionale di minori: sul ritorno prevale l’interesse superiore del bambino

Evitare gravi danni al bambino ed impedire che il minore subisca un nuovo trauma. Con quest’obiettivo, la Corte di cassazione francese, con sentenza n. 107 del 13 febbraio 2013 (Arrêt n° 107 du 13 février 2013) ha accolto il ricorso di una madre, cittadina francese che, dopo la separazione dal marito americano, aveva condotto il figlio dal luogo di residenza abituale negli Stati Uniti in Francia. E’ vero che si è trattato di un  caso di sottrazione illecita del minore e che la Convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori  del 25 ottobre 1980 esclude il ritorno immediato del minore solo in presenza di un pericolo grave per il bambino, situazione che non ricorreva nel caso di specie, ma le decisioni del giudice devono essere prese anche alla luce della Convenzione di New York del 1989 che impone alle autorità interne di adottare ogni decisione relativa a un minore tenendo conto dell’interesse superiore dei bambini. Di conseguenza, per la Cassazione, che ha rimesso gli atti alla Corte di appello, pur essendo certo che nel caso di specie si era verificata una sottrazione internazionale e che, quindi, il bambino deve tornare negli Stati Uniti, poiché la donna non poteva viaggiare, per evitare un trauma al bambino, è necessario rinviare il ritorno proprio alla luce dell’interesse del minore che, allontanandosi dalla Francia senza la madre, subirebbe un nuovo trauma.

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