Procura europea: individuati i nove uffici italiani

E’ formato da venti unità il numero di Procuratori europei delegati italiani, distribuiti nei nove uffici territoriali di Bari, Bologna, Catanzaro, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia, come stabilito con il decreto del 15 aprile 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 20 aprile (decreto). E’ ormai quasi completato il quadro per rendere operativa l’attività della Procura europea (EPPO) istituita con il regolamento 2017/1939 del Consiglio del 12 ottobre 2017 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea. L’Italia, con il decreto legislativo 2 febbraio  2021, n. 9, «Disposizioni per l’adeguamento della normativa  nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939  del  Consiglio,  del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea “EPPO”» (EPPO), aveva individuato il Ministro della giustizia come autorità competente a concludere l’accordo con il Procuratore capo europeo, in linea con l’art. 13, paragrafo 2, del  regolamento 2017/1939. 

In ogni caso, l’iter non è ancora completato perché, come stabilito dal decreto del 15 aprile, è necessario procedere all’inquadramento e alla definizione della trattazione “in sede di legittimità dei procedimenti di competenza EPPO”.

La Procura europea ha sede a Lussemburgo ed è guidata dalla rumena Laura Codruta Kövesi. Il livello centrale è ormai completo perché il Consiglio ha designato i 22 procuratori dei 22 Stati partecipanti (appoints 22 European Prosecutors). Per quanto riguarda il livello locale e, quindi, i procuratori europei delegati con sede negli Stati membri, quindici Paesi partecipanti su ventidue hanno già fornito i nominativi (si veda il sito https://www.eppo.europa.eu). 

 

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