Recesso e applicazione dell’articolo 50 in uno studio dell’europarlamento

E’ stato pubblicato uno studio commissionato dal Dipartimento sui diritti dei cittadini e sugli affari costituzionali del Parlamento europeo sull’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea che attribuisce a ogni Stato membro il diritto di recedere dall’Unione in modo conforme alle proprie norme costituzionali e con notificazione al Consiglio europeo (PE 690.964, europarl art. 50). Partendo dalla Brexit, che è il primo caso di applicazione dell’articolo, nello studio, curato da Ioannis Papageorgiou, si approfondiscono le questioni costituzionali e istituzionali affrontate dall’Unione durante la Brexit, anche al fine di valutare gli aspetti negativi di questa disposizione. La norma, d’altra parte, era stata scritta con l’idea che non sarebbe mai stata applicata e, quindi, molte questioni erano rimaste aperte. Tra i punti più problematici, la mancanza di un termine chiaro relativo alla formale notifica di recesso. Dal punto di vista istituzionale, i negoziati Brexit hanno condotto ad alcuni chiarimenti sul ruolo delle varie istituzioni Ue. Nello studio si evidenzia la necessità di introdurre alcuni cambiamenti anche a seguito della sentenza della Corte di giustizia nella causa Wightman, con particolare riguardo all’introduzione di una “tabella di marcia per la separazione”.

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