Sfruttamento lavorativo delle vittime della tratta in aumento in tutta Europa

Il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) ha pubblicato, il 3 aprile, il rapporto annuale sull’attività relativa al 2017, caratterizzato, tra l’altro, dall’importante sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Chowdury e altri contro Grecia (http://www.marinacastellaneta.it/blog/sfruttamento-di-migranti-come-braccianti-agricoli-strasburgo-chiede-agli-stati-di-combattere-il-lavoro-forzato-e-la-tratta-di-esseri-umani.html). Piaga costante e addirittura in aumento nel 2017, lo sfruttamento dei lavoratori vittime della tratta di essere umani, che è emersa in tutti i Paesi europei monitorati nell’anno passato (Belgio, Cipro, Georgia, Portogallo, Regno Unito e Serbia. L’Italia è stata al centro di una procedura di monitoraggio urgente nel 2017 mentre quella ordinaria avrà luogo nel 2018). Dal documento emerge che lo sfruttamento lavorativo ha superato quello sessuale, con vittime principale tra gli uomini, anche se non mancano donne e bambini. Dato costante, inoltre, – osserva il GRETA – l’aumento del lavoro precario, con le vittime della tratta in difficoltà nell’accesso alle informazioni e all’assistenza legale. Le autorità nazionali, inoltre non fronteggiano questa piaga in modo adeguato tant’è che il numero di indagini arrivate a sentenze di condanna è basso. Altra lacuna, la responsabilità giuridica delle imprese anche perché molti Stati continuano a prevedere solo una responsabilità amministrativa e non penale.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/tratta-degli-esseri-umani-pubblicato-il-rapporto-del-greta-sullitalia.html

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