Stop alla caccia alle balene. La Corte internazionale di giustizia ferma il Giappone

Il Giappone con il suo programma di ricerca scientifica sulle balene nell’Antartico (JARPA II) ha violato la Convenzione internazionale sulla regolamentazione della caccia alle balene del 2 dicembre 1946 (convention). Di conseguenza, Tokyo deve immediatamente revocare tutte le autorizzazioni emanate e astenersi dal concedere nuovi permessi o licenze. Lo ha stabilito la Corte internazionale di giustizia, l’organo giurisdizionale dell’Onu, con una sentenza depositata oggi che mette fine a una lunga e complessa controversia tra Australia e Giappone (18136).

DSC_6522Era stata l’Australia (sostenuta dalla Nuova Zelanda) a presentare un ricorso all’organo giurisdizionale con sede all’Aja sostenendo che il Paese nipponico aveva violato la Convenzione internazionale per la regolamentazione della caccia alle balene e altri obblighi internazionali come quello di tutelare l’ambiente marino. La Corte internazionale, respinte le eccezioni di incompetenza presentate dal Giappone, ha rilevato l’assenza di fini scientifici nei permessi accordati dalle autorità nazionali constatando la violazione della Convenzione che, infatti, ammette la concessione di permessi speciali in deroga al divieto di uccisione delle balene solo per fini scientifici, previa notifica alla Commissione internazionale istituita con la Convenzione (si veda il sito http://iwc.int/home). Dal quadro emerso dinanzi alla Corte emerge, invece, che il Giappone ha nascosto meri fini commerciali dietro la ricerca scientifica per avvalersi della deroga prevista nella Convenzione come dimostra l’alto numero di balene sterminate.

La Corte, pur chiarendo che le norme convenzionali devono essere interpretate alla luce dell’oggetto e dello scopo perseguito, ritiene che l’eccezione di cui all’articolo VIII non deve condurre né a un’interpretazione estensiva né restrittiva, ravvisando però l’assenza di adeguate prove in ordine al fine scientifico del programma. Di qui la violazione della Convenzione. La Corte, inoltre, tenendo conto che il programma giapponese è in corso di svolgimento ha ordinato la revoca delle autorizzazioni e ha imposto alle autorità interne di non concedere ulteriori concessioni in base all’articolo VIII della Convenzione. I giudici Owada (Presidente della Corte) e Abraham hanno allegato un’opinione dissidente.

Pe lo stato delle ratifiche della Convenzione si veda il sito http://iwc.int/private/downloads/40m1pmlwi4e8ogscwwoww0wws/convention_status.pdf.

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