Studio dell’eruoparlamento sul mandato di arresto europeo – European Parliament analysis on the European arrest warrant

Il mandato di arresto europeo ha permesso un salto di qualità nella cooperazione giudiziaria penale, ma va rafforzata la fiducia nel sistema da parte degli Stati membri per favorire un’effettiva applicazione. Che non è stata ancora raggiunta in modo generale: lo dicono i numeri i quali mostrano che i mandati di arresto emessi superano di molto quello dei provvedimenti eseguiti. Il Parlamento europeo, per approfondire le modalità applicative nei Paesi membri, ha pubblicato uno studio intitolato “Framework for analysis and preliminary findings on its implementation”, scritto da Wouter van Ballegooij e Ivana Kiendly Kristo (PE 642.814, EPRS_IDA(2020)621814_EN) dedicato alla decisione quadro n. 2002/584 sul mandato di arresto europeo e le procedure di consegna tra Stati membri, recepita in Italia con legge n. 69/2005. Ad aprile è atteso un seguito con un’altra pubblicazione sull’argomento. Il primo testo, pubblicato a febbraio 2020, contiene un approfondimento sull’attuazione con riferimento ai dati forniti dalla Commissione europea (si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/mandato-di-arresto-europeo-pubblicati-i-dati-sullattuazione-del-mae-european-arrest-warrant-quantitative-information-on-the-pratical-operation-of-the-eaw.html) e alcuni chiarimenti su nozioni centrali per l’attuazione della decisione quadro, anche alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. E’ il caso della nozione di autorità giurisdizionale nazionale e dei motivi di non esecuzione. Ampio spazio anche ai rapporti tra mandato di arresto europeo e tutela dei diritti fondamentali.

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