Tratta degli esseri umani finalizzata anche allo sfruttamento della maternità surrogata: pubblicata la relazione Ue

È la seconda economia illecita più diffusa al mondo: la tratta degli esseri umani devasta la vita delle vittime e porta enormi profitti alla criminalità organizzata, ma le azioni penali e le condanne sono ancora poche. Lo scrive la Commissione europea nella quinta relazione sui progressi compiuti nell’Unione europea nella lotta alla tratta di esseri umani (COM(2025)8), presentata il 20 gennaio 2025 (relazione tratta) e accompagnata da un documento di lavoro con le statistiche relative agli Stati membri (SWD 2025).

L’Unione europea ha predisposto un arsenale normativo per fronteggiare questa piaga con la direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI, recepita in Italia con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24 e poi modificata dalla direttiva (UE) 2024/1712 e si prepara a nuove misure come la costituzione di un polo anti-tratta.

Nel documento, la Commissione europea ha tratteggiato le tendenze della tratta con riguardo alle vittime e alle finalità quali lo sfruttamento sessuale e di manodopera. Tra le altre forme di sfruttamento, in alcuni Stati membri è stato segnalato un aumento delle attività criminali forzate, l’accattonaggio forzato e alcuni casi di tratta ai fini del prelievo di organi. Inoltre, la Commissione ha evidenziato una forma emergente di tratta finalizzata allo sfruttamento della maternità surrogata, che vede tra le vittime dei criminali donne vulnerabili. “La polizia ellenica  – scrive la Commissione – ha smantellato un gruppo della criminalità organizzata che sfruttava donne provenienti dai Paesi dell’Europa orientale ai fini del prelievo degli ovuli e della prestazione di servizi di maternità surrogata”. 

Numerose le vittime tra i minori che sono sottoposti a tutte le forme di sfruttamento e, di frequente, sono adescate attraverso i social network. Per quanto riguarda la tratta degli esseri umani nel contesto migratorio, con riferimento al periodo 2021-2022 le vittime della tratta in quest’ambito sono soprattutto cittadini di Paesi terzi (il 54%) a differenza di quanto avveniva in passato. Nel periodo analizzato dalla Commissione, in via generale, il numero più alto di vittime è stato registrato in Francia (3.838) seguita dall’Italia (2.903) e dalla Germania (2.472).

Si veda anche il rapporto dell’UNODC  http://www.marinacastellaneta.it/blog/tratta-degli-esseri-umani-pubblicato-il-rapporto-dellunodc.html

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