Abbattimento del volo MH17: il Consiglio d’Europa chiede una maggiore collaborazione per accertare le responsabilità

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa mantiene i riflettori accesi sull’accertamento della responsabilità individuale e statale nel caso dell’abbattimento dell’aereo della Malaysian Airlines MH17 avvenuto il 17 luglio 2014 sui cieli dell’Ucraina, nella regione del Donbass, mentre l’aeromobile percorreva la rotta da Amsterdam a Kuala Lumpur, abbattimento che ha portato alla morte di 298 persone, tra le quali 198 cittadini olandesi. Sono stati aperti diversi fronti giudiziari – dai tribunali penali olandesi (il verdetto è previsto per fine anno e le prove raccolte a carico degli imputati mostrano il coinvolgimento di Mosca tanto più che il missile che aveva colpito l’aereo era in dotazione di una brigata missilistica antiaerea russa), alla Corte internazionale di giustizia per l’accertamento delle violazioni del diritto internazionale da parte degli Stati. Anche la Corte europea, attraverso la Grande Camera, si sta occupando della vicenda a seguito del ricorso interstatale presentato dai Paesi Bassi e dall’Ucraina in ordine alle possibili violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo da parte della Russia (qui l’udienza del 22 gennaio 2022, https://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=hearings&w=801916_26012022&language=en), ma ad oggi i passi avanti sono pochi e certo l’aggressione della Russia all’Ucraina ha complicato la fase giudiziaria.

L’Assemblea parlamentare è così intervenuta con la risoluzione n. 2452 approvata il 23 giugno (resolution 2452), a seguito del rapporto “Ensuring accountability for the downing of flight MH17”, doc. 15543), con la quale è stato chiesto di individuare le responsabilità dell’abbattimento in tempi rapidi. Nel testo si sottolinea che in base alle prove presentate dalle autorità olandesi e ucraine lo scenario più convincente sembra quello dell’abbattimento da parte di unità militari controllate da Mosca. La Russia – scrive l’Assemblea parlamentare – non ha collaborato e ha avviato campagne di disinformazione, prolungando le sofferenze dei parenti delle vittime. L’Assemblea ha chiesto una collaborazione al Cremlino (inutilmente) e a tutti gli Stati e alla NATO per rafforzare la cooperazione con il Joint Investigation Team costituito da inquirenti provenienti dall’Australia, dal Belgio, dalla Malesia, dai Paesi Bassi e dall’Ucraina. Un appello anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo affinché consideri il caso con la dovuta priorità.

Si veda anche http://www.marinacastellaneta.it/blog/volo-mh17-lolanda-presenta-alla-corte-europea-dei-diritti-delluomo-un-ricorso-contro-la-russia.html.

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