Accordo sul registro per la trasparenza.

Maggiore trasparenza sul ruolo dei lobbisti nei processi decisionali. Regole di condotta certe e un meccanismo di reclamo in grado di sanzionare i responsabili di violazioni delle norme di comportamento fissate in ambito Ue. Sono gli obiettivi perseguiti nell’accordo tra Commissione europea e Parlamento che ha condotto all’istituzione di un registro per la trasparenza per le organizzazioni, le persone giuridiche e i lavoratori autonomi, impegnati nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione pubblicato nella GUUE di oggi (L 191, lobbisti). Il registro consentirà l’applicazione di regole condivise per le attività di contatto con funzionari e personale delle istituzioni Ue da parte degli enti iscritti. Sono escluse le attività legate alla prestazione di consulenza legale e altre attività professionali che si riferiscono all’esercizio del diritto fondamentale di un cliente a un processo equo. Sono altresì esclusi i partiti politici, le comunità religiose, le autorità locali, regionali e municipali. Gli uffici di rappresentanza sono però chiamati a registrarsi. Previsto un meccanismo di reclamo nel caso in cui gli iscritti violino il codice di condotta allegato all’accordo.

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