Adozioni illegali transnazionali: le Nazioni Unite provano a combattere questa piaga

Per combattere le adozioni illegali transnazionali, il Comitato sui diritti del fanciullo, quello sulle sparizioni forzate e altri organi delle Nazioni Unite hanno adottato una dichiarazione congiunta per fronteggiare la diffusione delle adozioni illecite transfrontaliere che, di frequente, hanno origine in altri crimini come le sparizioni forzate, il traffico di esseri umani, in specie di minori, e gli sradicamenti illegali dei bambini (sparizioni forzate adozione). Con conseguenze immediate e durature sui diritti dei minori, incluso quello a preservare la propria identità e le proprie origini. Non di rado, poi, questa pratica è strettamente collegata alla diffusione di crimini come il genocidio o crimini contro l’umanità. Gli Stati – si precisa nella Dichiarazione – sono tenuti ad adottare misure adeguate per prevenire queste pratiche illecite, anche con legislazioni interne adeguate a garantire un effettivo controllo nell’intera procedura di adozione e a fronteggiare la corruzione che spesso è insita in queste adozioni illegali. I responsabili, inoltre, devono essere perseguiti e puniti in sede penale e alle vittime di queste adozioni illegali deve essere data la possibilità di ricevere un’adeguata assistenza per conoscere le proprie origini. Gli Stati – è osservato nel documento – dovrebbero costituire un database con campioni di DNA per individuare ogni caso di sparizione forzata, così come dovrebbero assicurare ogni possibile riparazione e rimedio all’adozione transnazionale illegale, nell’interesse delle vittime.

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