Allarme arretrato alla Corte europea dei diritti dell’uomo

Aumentano i ricorsi depositati a Strasburgo, ma diminuisce il numero di sentenze anche per la vertiginosa ascesa delle decisioni di irricevibilità. Intanto, però, cresce l’allarme per il carico di lavoro che grava su Strasburgo che ha un arretrato di 151.600 casi pendenti, che rischiano di mandare in tilt il funzionamento della Corte europea dei diritti dell’uomo e di mettere a repentaglio il pieno rispetto della durata ragionevole dei processi. E’ il quadro tracciato nella relazione annuale sull’attività della Corte di Strasburgo nel 2011 presentata il 26 gennaio 2012, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario (http://www.echr.coe.int/NR/rdonlyres/219E9A92-716A-4337-99DE-053358F536B3/0/2011_Rapport_Annuel_EN.pdf).

Questi i numeri. Ben il 54,3% dei 151.600 casi che pendono a Strasburgo riguardano 4 Stati: Russia (26,6%), Turchia (10,5%), Italia (9,1%) e Romania (8,1%). Nel 2011 sono aumentati i ricorsi alla Corte europea: 64.500 a fronte dei 61.300 nel 2010. Il numero delle sentenze è però diminuito (1.157 contro le 1.499 del 2010) perché molti procedimenti sono stati risolti con decisioni e con regolamenti amichevoli. Il 46,65% delle sentenze è stato classificato tra quelle di alta e media importanza (basti pensare che il 15,10% delle pronunce riguardava trattamenti disumani e degradanti e casi di tortura), ma ben 736 pronunce hanno riguardato casi ripetitivi. Tra questi il 33,72% delle sentenze verteva sull’articolo 6 ossia sul diritto all’equo processo.

Boom di decisioni di irricevibilità: 50.000 a fronte delle 38.000 del 2010 che vuol dire un più 30% rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i dati italiani, nel 2011, 4.733 ricorsi sono stati trasmessi a un giudice, 556 casi sono stati dichiarati irricevibili o cancellati dal ruolo. Le sentenze rese nei confronti dell’Italia sono state 45: in 34 è stata accertata almeno una violazione, in 3 nessuna violazione: 16 le pronunce per la durata eccessiva dei processi e 13 per violazione del diritto di proprietà. 

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